Nel 1934 il Kōkū Hombu, l'allora ministero dell'aviazione del Giappone, emise una specifica per la fornitura di un nuovo modello adatto all'addestramento di secondo periodo da destinare ai propri reparti di addestramento e che potesse essere facilmente convertito in un modello adatto anche all'addestramento basico.
A questo scopo venne contattata la Tachikawa, affidando la progettazione e lo sviluppo di un aereo adatto allo scopo al gruppo di lavoro diretto dal capo progettista Ryokichi Endo, il quale elaborò il disegno relativo ad un velivolo dall'impostazione convenzionale, un monomotore biposto, dalla velatura biplana e carrello d'atterraggio fisso che, in base a una diversa motorizzazione, dalla minor potenza nella formazione basica dei nuovi piloti, poteva essere utilizzato in entrambi i ruoli richiesti.
Venne quindi avviata la costruzione di tre prototipi, il primo, portato in volo per la prima volta il 7 gennaio 1935 e che prefigurerà il futuro Ki-9, equipaggiato con un motoreHitachi Ha-13a, un radiale 9 cilindriraffreddato ad aria da 350 hp (261 kW), seguito da un secondo con identica configurazione ed un terzo, motorizzato con un meno potente Nakajima NZ radiale a 7 cilindri da 112 hp (80 kW). Quest'ultimo risultò gravato da un problema di stabilità in volo dovuto al diverso baricentro e il suo sviluppo venne abbandonato per concentrarsi sull'addestratore intermedio, mentre per quello basico venne avviato un nuovo progetto che si concretizzerà nel Ki-17. Al termine delle prove ufficiali il modello venne accettato dall'Esercito con la designazione ufficiale Ki-9 ed avviato alla produzione in serie nel 1935.[1]
(EN) Maksim Starostin, Tachikawa Ki-9, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato l'8 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2015). (Dead link)