Il trattato pose termine al secolare conflitto fra le due nazioni e stabilì tra esse un accordo di collaborazione in settori essenziali, dalla sicurezza allo sviluppo economico e culturale. Dietro si celava anche il tentativo di slegare la Germania Ovest di Adenauer dalla subordinazione nei confronti della politica americana.[1] Pesava anche il fallimento del progetto francese di una NATO a triplice guida delle potenze nucleari: Francia, (che ne faceva parte dal 1960, dal test Gerboise bleue), USA e Gran Bretagna, con la conseguenza del veto francese sull'adesione di Londra nella Comunità economica europea,[1] veto dovuto anche al non approfondimento del legame tra Regno Unito e Francia in ambito militare, volendo approfondire il legame tecnologico nucleare con gli USA in ambito NATO con l'accordo di Nassau.[2]
Alla Germania Ovest si chiese, prima della firma del trattato, di fare una dichiarazione di fedeltà all'Alleanza atlantica: Bonn era già di fatto stata costretta ad aderire al trattato di non proliferazione nucleare, rassicurando l'URSS e ribadendo l'egemonia americana nella NATO.[1][4] Il parlamento tedesco decise di aderire alle richieste internazionali mentre Adenauer, più attento alle relazioni con la Francia, venne messo in minoranza dal suo stesso partito e alla fine di quel stesso anno, lasciò il governo.[1] Il trattato costituì un passo fondamentale nel rafforzamento della Comunità europea.
All'inizio del 2013, nel cinquantesimo anniversario della firma del trattato, la zecca francese e quella tedesca hanno dedicato all'evento una moneta commemorativa da 2 euro, raffigurante i volti di Charles De Gaulle e di Konrad Adenauer con le rispettive firme.
^ Umberto Morelli, Storia dell'integrazione europea, pp. 137-138, ISBN978-88-8107-312-2.
^L'impatto dell'uscita della Francia dalla NATO fu dirompente ma limitato, seguita da una critica vaga all'egemonia USA e il perseguimento di una indipendenza strategica del Paese. Nessun paese seguì l'esempio francese, preferendo la tradizionale protezione americana ad una onerosa difesa europea a guida francese. La Francia rientrò nella NATO nel 2009.
^Era in fatti in corso una distensione tra i due blocchi, dopo la crisi dei missili di Cuba, e le due potenze stavano impostando il loro dialogo sulla base della non proliferazione nucleare e sulla reciproca deterrenza nucleare.[il nesso?] Al trattato, in ogni caso, non aderirono Francia e la Cina, che da poco aveva rotto l'alleanza sino-sovietica.
Bibliografia
Ansbert Baumann, Begegnung der Völker? Der Élysée-Vertrag und die Bundesrepublik Deutschland. Deutsch-französische Kulturpolitik von 1963 bis 1969, Francoforte, Peter Lang, 2003.
Ansbert Baumann, Die organisierte Zusammenarbeit. Die deutsch-französischen Beziehungen am Vorabend des Élysée-Vertrags (1958–1962), Ludwigsburg, dfi, 2002.
Corine Defrance, Ulrich Pfeil, Der Élysée-Vertrag und die deutsch-französischen Beziehungen 1945–1963–2003, Monaco, Oldenbourg, 2005.
Ulrich Lappenküper, Die deutsch-französischen Beziehungen 1949–1963. Von der „Erbfeindschaft“ zur „Entente élémentaire“, Monaco, Oldenbourg, 2001.