Un'urna funeraria (anche chiamata urna cineraria, dal latinocinis, -eris, cenere) è un vaso destinato a raccogliere le ceneri di un defunto dopo la cremazione.
L'usanza di cremare i corpi e raccoglierne le ceneri in un vaso è documentata da reperti almeno dal VII millennio a.C. in Cina, nel sito arcaico di Jiahu (almeno 32 sepolture), a Laoguantai nello Shaanxi e, databili al 5000-3000 a.C., sullo Yangshao, dove sono state rinvenute circa 700 sepolture pertinenti soprattutto a bambini.
In Occidente la cinerazione è documentata almeno dall'Età del Bronzo, in Europa centrale (Cultura dei campi di urne) e in Italia centro-settentrionale (Terramare, Cultura di Canegrate, Cultura protovillanoviana). Le urne erano in terracotta e, per i personaggi di rango, in bronzo[senza fonte].
La cinerazione continuò, anche in parallelo all'inumazione nelle culture greca, etrusca e poi romana, con urne in pietra locale (travertino, alabastro...), in terracotta o in marmo. Era un'usanza comune presso alcune tribù celtiche, per gli Anglosassoni e per alcune civiltà precolombiane. Col Cristianesimo in Europa la cinerazione fu accantonata, tornando tra le possibili opzioni di sepoltura solo nel XIX secolo.
Descrizione
Le urne cinerarie possono essere composte di vari materiali tra i quali la pietra, il metallo (ad es. il bronzo), il marmo, l'alabastro, la ceramica, la terracotta o il vetro.[1] Generalmente i contenitori hanno una forma circolare e sono chiusi da un coperchio; spesso erano sprovvisti di anse.