Predić nacque ad Orlovat, un villaggio presso la cittadina di Zrenjanin, da Marija e Petar Predić[1]; la sua famiglia dava molta importanza all'educazione e suo padre, un preteortodosso, era molto interessato all'arte[2]. Predić frequentò la scuola dapprima ad Orlovat, e quindi scuole tedesche a Crepaja e Pančevo, dove imparò anche a disegnare[1][2].
Fin da piccolo Predić decise che avrebbe fatto il pittore, tanto che a suo padre, il quale gli domandò cos'avrebbe fatto quando sarebbe stato troppo vecchio e avrebbe perso la vista e la fermezza di mano, rispose: "Nulla, allora non vorrò più vivere"[2].
Lasciato l'atelier qualche tempo dopo, ritornò in patria dove i soggetti dei suoi quadri, generalmente ritraenti persone ordinarie o scene di vita rurale, gli valsero molta celebrità[1][2]. Il successo delle sue opere all'esposizione internazionale di Belgrado del 1888 e, poi, all'esposizione universale di Parigi del 1889 gli procurarono inoltre commissioni per la nuova chiesa monumentale di Bečej[1][2] - un compito che tuttavia gradiva poco, dovendo parzialmente deviare dal suo stile pittorico per adattarsi (comunque non del tutto) ai canoni della Chiesa ortodossa[2]
Completato il lavoro per la chiesa di Bečej, quindi, Predić decise di non accettare più commissioni religiose, una scelta che fu costretto a ribaltare dopo la morte di suo fratello, accettando la commissione di un'altra chiesa per mantenerne la famiglia, e ad oggi è uno dei più prolifici iconografi serbi, oltre ad aver prodotto anche una gran quantità di ritratti, anche di personaggi celebri[1].
Nel 1894 si trasferì di nuovo ad Orlovat, dove visse con sua madre per quindici anni[1]. Nel 1952, a seguito della rottura dell'osso iliaco, la sua salute peggiorò rapidamente, portandolo alla morte l'anno seguente, l'11 febbraio 1953, all'età di 95 anni[1].