Terrazzamenti a vite nella bassa valleVigneti ad Aymavilles (Les Crêtes)Topie sulle rocce
Valle d'Aosta o Vallée d'Aoste è la denominazione di origine controllata riservata ai vini prodotti in Valle d'Aosta. La denominazione può essere accompagnata da un'indicazione di vitigno o da una menzione geografica; il disciplinare suddivide le aree viticole in 9 zone, nelle quali vengono prodotti vini differenti.
La Valle d’Aosta si identifica con il bacino del fiume Dora Baltea fino al comune di Pont-St-Martin. Il fondovalle è costituito da pianori di origine alluvionale e da numerose conoidi di deiezione allo sbocco dei torrenti laterali, che risultano essere le aree principalmente interessate dalla coltivazione della vite.
Il clima è di tipo continentale, assai rigido e secco, tipico delle valli alpine interne, fortemente influenzato dalla presenza dei massicci più alti delle Alpi; le precipitazioni sono scarse (circa 500 mm/anno) e si determinano forti escursioni termiche soprattutto nei mesi di settembre e di ottobre. Il territorio è caratterizzato da un elevato grado di insolazione (circa 2200 ore/anno) e la radiazione solare è particolarmente favorevole.
La produzione vitivinicola è fortemente influenzata da fattori antropici, quali i terrazzamenti costruiti nei secoli per acquisire terreni all'agricoltura e la selezione di vitigni autoctoni, quali Mayolet, Fumin,Cornalin, Petit rouge, Premetta,Vuillermin e Prié blanc, e la radicazione locali di altri, come la Petite Arvine, il Nebbiolo e il Moscato bianco. Grande importanza viene data alle forme di allevamento: in molte parti vengono ancora utilizzate le pergole
Per ragioni soprattutto geografiche e climatiche, pertanto, i vini della Valle d'Aosta sono fortemente caratterizzati
Storia
L'esistenza della vite in Valle d'Aosta risale probabilmente al III millennio a.C., in quanto nell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, alla periferia di Aosta, sono stati ritrovati semi di Vitis vinifera. Dopo il VII secolo a.C. giunsero popolazioni celtiche che trasmisero tecniche e conoscenze vitivinicole, tra cui le botti di legno.
La presenza della viticoltura in valle è testimoniata da torchi e tini trovati in ville rustiche romane soprattutto nella piana di Aosta: lo conferma un brano di Svetonio, citato da un Anonimo nel 1832 in Cenni brevissimi sopra i boschi e le selve degli Stati di Terraferma di S.M. il Re di Sardegna, dove afferma che
«Cesare beveva solo vino delle Alpi cioè vino di Donnas, di Chambave ed anche di Carema.»
Nel corso del Medioevo, in bassa valle iniziò la svilupparsi la tecnica di coltivazione con supporti a pertiche, precorritrice della tòpia, documentata dal XII secolo.
Il primo vigneto certificato risale all'epoca tardo romana ed era situato nel centro di Aosta; di poco successivi sono i carteggi familiari del feudo di Bard, in cui vengono citate le vigne di Donnas e alcune compravendite e donazioni tra il X e il XIII secolo di vigneti nelle aree ora dedicate alle attuali denominazioni Torrette, Chambave e Donnas. Al 1291 risale la prima citazione di un vino bianco a Morgex e al 1269 del vino di Chambave. Le fonti più ricche di notizie sono sicuramente i "Cartolari" di Sant'Orso, in cui troviamo vigneti a Morgex, Roppo, Pont de Pierre, Montjovet, Monte Arverio (Arvier), Saint-Christophe, Basis, Aymaville, Clapey, Cullat (Verrayes), Veczello, Marcillier e Cly.
Disciplinare
il Valle d'Aosta - Valléè d'Aoste è stato istituito con DPR 08.02.1971 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 142 del 05.06.1971 Successivamente è stato modificato con
L'indicazione generica è prevista nell'intera area vitata della regione e prevede la possibilità di indicare il colore del vino:
Bianco o Blanc
Vitigni consentiti:
Tutti i vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione
colore
giallo paglierino più o meno intenso, anche con riflessi dorati.
odore
fresco, piacevole, caratteristico.
sapore
fresco
titolo alcolometrico minimo
9,00% vol.
acidità totale minima
4,0 g/l.
estratto secco minimo
15 g/l
resa massima di uva per ettaro
120 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Rosso o Rouge
Vitigni consentiti
Tutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione
colore
rosso rubino
odore
vinoso, fresco, caratteristico
sapore
gradevole, talvolta vivace, armonico
titolo alcolometrico minimo
9,5% vol.
acidità totale minima
4,5 g/l.
estratto secco minimo
18 g/l
resa massima di uva per ettaro
120 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Rosato o Rosé
Vitigni consentiti
Tutti i vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione
colore
rosato
odore
vinoso, fresco, caratteristico
sapore
gradevole, talvolta vivace, armonico
titolo alcolometrico minimo
9,5% vol.
acidità totale minima
4,5 g/l.
estratto secco minimo
16 g/l
resa massima di uva per ettaro
120 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Indicazioni aggiuntive
Alcune tipologie dei vini "Valle d'Aosta" o "Vallée d'Aoste" possono portare altre indicazioni aggiuntive :
se vinificati con macerazione carbonica di almeno il 30% delle uve: novello o nouveau
se le uve sono state sottoposte a parziale appassimento naturale sulla vite: vendemmia tardiva o vendange tardive
se le uve vengono selezionate e sottoposte ad appassimento dopo la raccolta in locali idonei fino a raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 26%: passito o flétri
se le uve e i vini possiedono almeno di un grado alcolico superiore a quello previsto per la tipologia: superiore o supérieur
Indicazioni geografiche o varietali, riservate a vini prodotti nelle zone delimitate.
Da servire alla temperatura di 8-10 C°, è un ottimo aperitivo, adatto a crostacei, pesce e carni bianche in erbe aromatiche. La versione vendemmia tardiva produce ottimi risultati con formaggi stagionati e pasticceria secca.[3]
Gamay
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
Da servire freddo 8-10 °C, è ottimo come aperitivo; si può abbinare con fonduta o antipasti a base di formaggio o di pesce.
La versione vendemmia tardiva si gusta con formaggi stagionati o pasticceria e frutta secca.[3]
Pinot bianco o Pinot blanc
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
Da servire freddo, a 8-10 C°, è un bianco da tutto pasto che regge anche pietanze impegnative.
Come vendemmia tardiva è vino da meditazione, piacevole con pasticceria, frutta secca e formaggi stagionati ed erborinati.[3]
Mayolet
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
intenso e complesso, floreale, con note di violetta e di glicine
sapore
fresco, di corpo, armonico, vivo, sapido, caratteristico
titolo alcolometrico minimo
11% vol.
acidità totale minima
4,5 g/l.
estratto secco minimo
17 g/l
resa massima di uva per ettaro
120 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Abbinamenti consigliati
Va servito freddo, tra gli 8 e i 10 C°. Si accompagna con antipasti, leggeri spuntini, carni bianche e piatti di pesce.
Come vendemmia tardiva è abbinato a formaggi stagionati od erborinati con pane nero e miele.[3]
Merlot
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
Carni rosse, civet e selvaggina, formaggi di lunga stagionatura. Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9] È consigliato stappare la bottiglia alcune ore prima e decantare.[3]
Syrah
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 24 mesi di cui almeno 10 in botti di legno.
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol. e un periodo di affinamento di almeno 30 mesi di cui almeno 12 in botti di legno.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 12 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
Bevuto solitamente come aperitivo, si lega bene anche con i crostacei e i formaggi locali di media stagionatura[10]. Ideale per la preparazione dello zabaione.[3]
Nella versione flétri è un vino da meditazione, dal profumo intenso con sfumature di miele e confettura; sviluppa ottime armonie con le tegole dolci e la pasticceria secca.[11]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
Antipasti, primi, carni bianche. Nella versione flétri ha grande carattere; grazie alla fermentazione lenta e alla maturazione in piccole botti di legno è l'ideale con la pasticceria secca.[3]
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12% vol.
Vigneti sulla Route des Vins per la produzione del Valle d'Aosta Torrette DOC. Località Les Crêtes, Aymavilles
profumo di rosa selvatica, con l’affinamento tendente a mandorlarsi
sapore
vellutato, di giusto corpo, con fondo amarognolo
titolo alcolometrico minimo
11,00% vol.
acidità totale minima
4,5 g/l.
estratto secco minimo
18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro
100 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Abbinamenti consigliati
Da tutto pasto, ideale con arrosti, selvaggina, salumi locali e formaggi invecchiati.[3] Adatto anche per accompagnare la cotoletta alla valdostana.[9]
Area 8
Bottiglie di Enfer d'Arvier
La zona di produzione comprende parte del territorio del comune di Arvier
Enfer d'Arvier
Il periodo di affinamento deve essere di almeno 5 mesi
È consentita la menzione Superiore o Supérieur con 8 mesi di affinamento e un titolo alcolometrico minimo di 12,5% vol.
vellutato, di giusto corpo, gradevolmente amarognolo
titolo alcolometrico minimo
11,50% vol.
acidità totale minima
4,5 g/l.
estratto secco minimo
18,0 g/l
resa massima di uva per ettaro
90 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Abbinamenti consigliati
L'Enfer d'Arvier si abbina gradevolmente a carni rosse, arrosti, selvaggina, bolliti misti; interessante consumarlo con agnolotti, fonduta, soupe paysanne e formaggi locali.
[3]
Area 9
La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Morgex e La Salle.
I vigneti dell'area sono considerati i più alti d'Europa, tra 900 e 1300 m di altitudine Poiché le condizioni di temperatura e secchezza dell'aria impediscono la proliferazione di malattie crittogamiche, non necessita di importanti trattamenti; neppure la filossera è in grado di resistere all'altitudine: per tale ragione le viti sono "a piede franco", cioè non innestate su portainnesto resistente, caso rarissimo in Europa.[12][13]
È consentita la menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive con affinamento di 6 mesi.
È consentita la menzione Spumante o Mousseaux producendolo con il metodo classico nei tipi "extra brut", "brut", "sec" , "demi-sec" e "pas dosé" con l’indicazione del tenore zuccherino e il millesimo.
Può venire prodotto come vino di ghiaccio
acidulo, talvolta leggermente frizzante, molto delicato
titolo alcolometrico minimo
9,00% vol.
acidità totale minima
4,5 g/l.
estratto secco minimo
15,0 g/l
resa massima di uva per ettaro
90 q.
resa massima di uva in vino
70 %
Abbinamenti consigliati
Vino fermo: va servito molto fresco, ad una temperatura di 8-10 C°. Adatto come aperitivo, eccellente con antipasti delicati e con la trota di montagna. Recentemente viene gustato con la pizza.
Spumante: Va servito a 6-8 C°. In tutte le versioni è adatto ad antipasti e piatti delicati. Da provare con ravioli ripieni alla trota conditi con crema di zucchine.
Vendemmia tardiva: vino da meditazione, va servito a temperatura ambiente; di lungo invecchiamento, è un classico vino di ghiaccio, eccezionale con formaggi erborinati come il Bleu d'Aoste. Viene anche proposto con il cioccolato salato.[3]
Produttori
Route des Vins - Vallée d'Aoste
Route des Vins è un marchio nato nel 1988 per volontà della Regione Valle d'Aosta in collaborazione con le cantine cooperative del territorio valdostano; dal 2007 si costituisce l'omonima associazione, che riunisce quasi tutte le aziende vitivinicole valdostane, albergatori e ristoranti allo scopo di promuovere e il patrimonio di vini e prodotti tipici della Valle d'Aosta attraverso una "Strada dei vini". I soci si impegnano a rispettare uno specifico disciplinare di produzione.
Cantine cooperative
Le Cantine sociali valdostane sono sei, distribuite lungo tutta la valle:
La Crotta di Vegnerons
Caves Coopératives de Donnas, nata nel 1971
La Kiuva, Arnad, nata nel 1975
La Crotta di Vegneron, Chambave, sorta nel 1980
Cave des onze communes, Aymavilles, costituita nel 1990
Cave Coopérative de l'Enfer, Arvier, nata nel 1978
Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, Morgex, costituita nel 1983
Istituti
Institut Agricole Régional, Aosta
Altri vini
Alcuni produttori vinificano uve rare o particolari, che non rientrano nella denominazione di origine controllata, come il Grenache e il Riesling.