Figlio di un militare, fu allevato dallo zio sacerdote, esperienza che lo portò a maturare una profonda avversione per la religione.[1] Fu membro della Massoneria[2]. Grazie alle enormi disponibilità economiche, fondò il Partido Republicano Radical che ottenne ben presto un ampio successo a Barcellona.
Nel 1931 entrò a far parte del primo governo della Seconda Repubblica Spagnola, presieduto da Alcalà Zamora. Quando quest'ultimo venne eletto presidente della Repubblica, aspirò per sé alla Presidenza del governo; quando gli venne preferito Manuel Azaña, uscì, col suo partito, dalla coalizione di governo e iniziò la virata a destra.
Nel 1933 si presentò alle elezioni alleato della CEDA e dei partiti tradizionalisti e monarchici. Ottenne la nomina a capo del governo. Il suo governo cadde su un caso di corruzione, denominato "straperlo", dal nome del tipo di roulette, manipolabile elettronicamente, che si voleva introdurre in Spagna. Nel giro di tangenti collegato, furono coinvolti esponenti del Partito Radicale e familiari dello stesso Lerroux, a cominciare dal figlio adottivo, Aurelio.[3]
^Gerald Brenan, Storia della Spagna 1874-1936, Einaudi, 1970, Torino, pag. 223.
^(ES) Amparo Guerra Gómez , "Alejandro Lerroux: La masonería como oportunidad", in: José Antonio Ferrer Benimeli (Ed.) , La masonería en la España del siglo XX, Toledo, Università di Castiglia-La Mancha e Cortes di Castiglia-La Mancha editori, 1996, vol. 2, pagg. 271-286 ISBN 84-89492-44-1.
^Paul Preston, La guerra civile spagnola 1936-1939, Mondadori, Roma, 1999