Il paese venne fondato con ogni probabilità in seguito alla distruzione operata dai Saraceni del castello di Varri, anticamente detto di "Varro" o "Barri", non distante dalla contemporanea frazione di Valdevarri in Sante Marie[4][5]. Il nome del centro deriva da Castrum Veterum, un castello recinto risalente tra l'XI e il XIII secolo[6] che venne edificato con il fine di controllare le sottostanti val Macina e val de' Varri, aree di passaggio tra la Marsica e il Cicolano e dove si trovava il vicino monastero delle clarisse di San Giovanni in Barri, alle pendici del monte Faito sul versante abruzzese della vallata, nel contemporaneo comune di Sante Marie[7].
Il toponimo risulta citato in documenti medievali in diverse forme: Castrum Vetus[8], Castellum Vetus[8] e Castrum Vegium[9] venne riportato come Castello Vetulo nel catalogo dei Baroni[10] e nella bolla papale di Clemente III del 1188[11].
Nel censimento del 1871, periodo in cui si verificava l'emigrazione stagionale verso l'Agro Romano[20], il borgo fece registrare 240 abitanti[21]. Il patrimonio architettonico di Castelvecchio subì gravi danni a causa del terremoto della Marsica del 1915, mentre nel corso del XX secolo si avviò in tutta l'area montana abruzzese lo spopolamento causato dal fenomeno dell'emigrazione stabile che allontanò parte della popolazione soprattutto verso la capitale per motivi lavorativi. Il centro si ripopola durante i periodi estivi con il ritorno di emigrati e villeggianti[22].
Edificio di culto già esistente nel XII secolo, venne restaurato nel corso del XIX e XX secolo. Durante i lavori post sisma tornarono alla luce alcune monete e una pietra sepolcrale del XIV secolo[23][24].
Architetture militari
Ruderi del castello Vetulo
Sono situati sulla collina denominata Colle Castello, non distante dal contemporaneo centro urbano. Il castello-recinto risalente tra l'XI e il XIII secolo venne edificato nel territorio di passaggio tra la contea dei Marsi con la contemporanea area del Cicolano, in comunicazione visiva con le analoghe strutture militari di Civitella sul monte Civita a Tagliacozzo, di Tremonti e di San Donato[25]. Ebbe il compito di controllare il limitrofo monastero delle clarisse di San Giovanni in Barri, situato alle pendici del monte Sant'Angelo sul versante abruzzese della val de' Varri nel comune di Sante Marie dove, attorno al 1265, morì Tommaso da Celano[7].
Ruderi di Luppa
Villaggio fortificato risalente tra l'XI e il XII secolo[26]. Il punto difensivo e di avvistamento, localizzato tra i contemporanei centri di Pietrasecca di Carsoli e Castelvecchio, in località Colle di Luppa, era posto nel territorio di passaggio degli Equi verso i Marsi[7].
^Frazione di Castelvecchio, su portaleabruzzo.com, Il Portale d'Abruzzo. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2018).
^abTradizioni, su castelvecchiosantemarieaq.wordpress.com, Castelvecchio Sante Marie AQ. URL consultato il 24 settembre 2018.
Bibliografia
Francesco Belmaggio, Sante Marie e le sue frazioni nella storia, Tagliacozzo, Vincenzo Grossi, 2000, SBNIT\ICCU\AQ1\0054239.
Emanuela Ceccaroni, Marsica 1915 - L'Aquila 2009: un secolo di ricostruzioni, a cura di Fabrizio Galadini e Claudio Varagnoli, Roma, Gangemi, 2016, SBNIT\ICCU\CFI\0948132.
Fulvio D'Amore, Gli ultimi disperati: sulle tracce dei briganti marsicani prima e dopo l'unità, L'Aquila, Provincia dell'Aquila, 1994, SBNIT\ICCU\AQ1\0007539.
Andrea Di Pietro, Agglomerazioni delle popolazioni attuali della diocesi dei Marsi, Avezzano, Tipografia marsicana, 1869, SBNIT\ICCU\SBL\0110716.
Giuseppe Gattinara, Storia di Tagliacozzo dalla origine ai giorni nostri con brevi cenni sulla regione marsicana, Città di Castello, Tipografia dello stabilimento Scipione Lapi, 1894, SBNIT\ICCU\SBL\0475326.
Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBNIT\ICCU\RMS\1890083.
Nicola Cariello, I saraceni e la Marsica, Pietrasecca, Associazione culturale Lumen, 2007, SBNIT\ICCU\AQ1\0109121.