Luciano Spalletti, alla prima stagione sulla panchina dell'Inter, riporta i nerazzurri in Champions League dopo 6 stagioni.
Alla fallimentare annata 2016-2017 seguì l'ingaggio di Luciano Spalletti, reduce dalla qualificazione alla UEFA Champions League con la Roma.[2][3] Il ritorno nella massima competizione europea rappresentava il principale obiettivo stagionale dei nerazzurri, assenti da sei anni in tale torneo e non accreditati tra le pretendenti al titolo.[4] Il mercato conobbe un pesante smantellamento della rosa, con le cessioni di Gabriel Barbosa, Murillo, Kondogbia, Banega, Jovetić, Felipe Melo e Palacio; la campagna acquisti vide gli innesti di Škriniar e Cancelo in difesa, Borja Valero e Dalbert a centrocampo, nonché di Vecino, a supportare in attacco il confermato e scalpitante Icardi.
L'esordio in campionato fece ben sperare[5][6] e le aspettative iniziali furono ripagate, dato che i nerazzurri conquistarono 40 punti nelle prime 16 giornate:[7][8] al primato in classifica,[9][10][11][12] conquistato a inizio dicembre,[13] corrispose anche l'imbattibilità, fatto che non trovava eguali nel resto del campionato. Tale statistica permise anche più volte il raggiungimento della vetta, con concorrenti il Napoli e i pluricampioni uscenti della Juventus.[14]
Milan Škriniar, arrivato in estate tra qualche scetticismo, fornisce fin da subito un ottimo rendimento e a fine stagione emerge tra i migliori dei nerazzurri.[15]
A dicembre, tuttavia, arrivarono i primi segni di cedimento: dopo una goleada sul campo del Chievo ebbe infatti inizio un'involuzione di risultati, originata dalla sofferta vittoria casalinga in Coppa Italia contro il Pordenone, formazione di Serie C, domato solo ai tiri di rigore dopo lo 0-0 dei tempi supplementari;[16] successivamente i nerazzurri persero terreno dalla vetta, dapprima impattando a reti bianche sul terreno della Juventus e poi conseguendo due sconfitte consecutive in campionato, contro Udinese e Sassuolo. Culmine della crisi fu l'eliminazione dalla coppa nazionale in una stracittadina contro il Milan, prevalso nei supplementari con un gol di Cutrone.[17][18][19]
Il mercato invernale non vide grosse operazioni: ceduto João Mário, la Beneamata scommise in prestito sul blaugrana Rafinha in attacco. Malgrado ciò, lo scenario del campionato non mutò: fatta salva la facile vittoria contro il fanalino di codaBenevento, la squadra incappò in ben sei pareggi contro formazioni inferiori (quali SPAL, da cui venne peraltro raggiunta al fotofinish, e Crotone) e una sconfitta a Marassi contro il Genoa, la quale annullò ogni possibilità di scudetto. Tornata al successo solamente a metà febbraio,[20][21] la formazione ridimensionò le aspettative, con l'obiettivo di conquistare quantomeno l'accesso in zona Champions.[22][23]
La corsa si complicò nelle battute conclusive del torneo: dapprima le cadute con le sabaude — a Torino coi granata per mano dell'ex Ljajić e a San Siro nel derby d'Italia, coi padroni di casa clamorosamente rimontati 2-3 in prossimità del fischio finale —,[24] e poi l'ulteriore rovescio interno col Sassuolo,[25] spinsero definitivamente la Roma al terzo posto.[26] I nerazzurri furono pertanto chiamati a uno «spareggio» con la Lazio, avendo l'obbligo di battere i biancocelesti per agganciarli a pari punti e quindi superarli grazie alla classifica avulsa.[27]
Nella capitale, dove sedici anni prima era stato perso uno scudetto che sembrava ormai acquisito,[28] l'Inter ottenne una vittoria in rimonta per 3-2 grazie al gol decisivo di Vecino[29] e conquistò la qualificazione in Champions League a sei anni di distanza dalla precedente partecipazione alla massima competizione continentale;[29] i milanesi chiusero il campionato al quarto posto, avendo la meglio dei romani in virtù del migliore ruolino negli scontri diretti. Icardi vinse inoltre il titolo di capocannoniere con 29 gol, a pari merito proprio con un laziale, Immobile.[29]
Divise e sponsor
Il logo realizzato per le celebrazioni dei 110 anni del club nerazzurro.
Lo sponsor tecnico per la stagione 2017-2018 è Nike, mentre gli sponsor ufficiali sono Pirelli e Driver, quest'ultimo come back sponsor.[30]
La prima maglia presenta un design moderno, ispirato allo skyline di Milano e caratterizzato da strisce asimmetriche; il colletto è a girocollo mentre le spalle e le maniche sono nere. Gli sponsor Pirelli e Driver tornano ad essere bianchi, così come nomi e numero[30]. La seconda maglia è come di consueto bianca e si caratterizza per le maniche bicolore: quella destra è grigia davanti e nera dietro mentre quella sinistra è azzurra davanti e blu dietro; i pantaloncini bianchi presentano una riga azzurra sui lati.[30] La terza divisa è blu scuro, con una particolare trama geometrica sul busto; gli inserti invece, compresi gli sponsor, sono di colore giallo fluo.[30]
Casa
Trasferta
Terza divisa
Divisa con patch 110 anni
Inoltre in occasione dei festeggiamenti per il 110º anniversario di fondazione del club, la società ha presentato una maglia celebrativa realizzata in una tiratura limitata di 1908 esemplari (dall'anno di nascita del club): identica alla home, presenta in più la stampa degli autografi della squadra 2017-2018 nella parte frontale, la personalizzazione Inter 110 sul retro e una patch sulla manica sinistra con il logo ideato per celebrare il particolare anniversario.[31][32] La patch speciale per i 110 anni è stata sfoggiata per la prima volta in concomitanza del derby di Milano del 4 aprile 2018.[33]
Fonte: Serie A – Classifiche, su sport.sky.it, Sky Sport. URL consultato il 21 agosto 2017 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014). Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
Statistiche dei giocatori
Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.[36]