Julia Mancuso, di origini italiane da parte del padre, originaria di Squaw Valley[1][2], ha esordito in gare FIS nel luglio del 1999, in Nor-Am Cup il 14 novembre dello stesso anno a Breckenridge (30ª in slalom speciale) e in Coppa del Mondo il 20 novembre seguente quando, appena quindicenne, ha preso parte allo slalom speciale di Copper Mountain, senza qualificarsi per la seconda manche. In Nor-Am Cup nei giorni successivi ha colto il suo primo podio, il 23 novembre a Breckenridge in slalom gigante (2ª), e la sua prima vittoria, il 17 dicembre a Mont-Tremblant nella medesima specialità. Il 15 gennaio ha debuttato anche in Coppa Europa, nello slalom speciale di Krieglach (45ª), e ha chiuso la stagione al 2º posto nella classifica generale di Nor-Am Cup, vincendo anche quella di slalom gigante. Nella stagione seguente ha colto il suo unico podio in Coppa Europa, il 21 dicembre a Les Orres in supergigante (2ª), e il suo primo piazzamento a punti in Coppa del Mondo, il 20 gennaio a Cortina d'Ampezzo nella medesima specialità (27ª).
Nel corso della stagione 2006-2007 ha colto i primi successi in Coppa del Mondo: la sua prima vittoria è stata quella nella discesa libera disputata a Val-d'Isère il 19 dicembre. Ai Mondiali di Åre di quell'anno ha vinto la medaglia d'argento nella supercombinata ed è stata 10ª nella discesa libera, 6ª nel supergigante e 5ª nello slalom gigante; in Coppa del Mondo a fine stagione, dopo essersi aggiudicata dieci podi con quattro vittorie in tre specialità diverse (discesa libera, supergigante - il 19 gennaio sulla prestigiosa pista Olimpia delle Tofane di Cortina d'Ampezzo - e supercombinata), si è classificata in 3ª posizione nella graduatoria generale alle spalle di Nicole Hosp e Marlies Schild, rimanendo in corsa per la vittoria della coppa di cristallo assoluta sino alle ultime gare di Lenzerheide.
Nel 2011 ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen ha conquistato la medaglia d'argento nel supergigante, giungendo alle spalle dell'austriaca Elisabeth Görgl per cinque centesimi di secondo[4]; è stata inoltre 6ª nella discesa libera, 16ª nello slalom gigante, 7ª nella supercombinata e non ha concluso lo slalom speciale. Nel finale di stagione in Coppa del Mondo è tornata dopo quattro anni alla vittoria.
In Coppa del Mondo nella stagione 2012-2013 è tornata ai massimi livelli, cogliendo sei podi con due vittorie (tra le quali il supergigante della Kandahar di Garmisch-Partenkirchen e lo slalom parallelo di Mosca del 21 febbraio, suo ultimo successo in carriera) e classificandosi al 4º posto nella classifica generale, al 2º in quella di supergigante e al 1º in quella di slalom parallelo (per la quale non era prevista l'assegnazione di alcun trofeo). Durante la stagione successiva, il 5 febbraio 2013, ha vinto la medaglia di bronzo nel supergigante ai Mondiali di Schladming, dove è stata anche 5ª nella discesa libera, 22ª nello slalom gigante e 8ª nella supercombinata. Quell'anno in Coppa del Mondo è stata nuovamente 4ª nella classifica generale, con quattro podi.
Rimasta inattiva dal marzo 2015 al dicembre 2017 a causa dell'acuirsi di un suo problema cronico all'anca, dopo aver vanamente tentato un rientro in Coppa del Mondo in vista dei XXIII Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, si è ritirata in occasione della discesa libera di Coppa del Mondo disputata a Cortina d'Ampezzo il 19 gennaio 2018[5].
Vita privata
È sposata dal 2016 con il connazionale Dylan Fish, surfista e imprenditore nel settore alberghiero[6].
16 ori (discesa libera, supergigante, slalom gigante nel 2003; combinata nel 2004; slalom gigante, combinata nel 2005; combinata nel 2006; supergigante nel 2007; slalom gigante, combinata nel 2009; slalom gigante nel 2010; supergigante, slalom gigante nel 2011; supergigante, slalom gigante nel 2012; slalom gigante nel 2013)
11 argenti (supergigante nel 2000; discesa libera, supergigante, slalom gigante, slalom speciale nel 2004; discesa libera, supergigante nel 2005; discesa libera, slalom gigante nel 2006; discesa libera nel 2009; slalom gigante nel 2014)
10 bronzi (supergigante, slalom gigante nel 2001; supergigante, slalom gigante, slalom speciale nel 2002; slalom speciale nel 2005; slalom speciale nel 2006; slalom gigante nel 2007; slalom speciale nel 2009; supergigante nel 2013)
^(EN) Profilo FIS, su data.fis-ski.com. URL consultato il 25 agosto 2019. (EN) U.S. Ski & Snowboard Sport Committee Chairs, U.S. Ski & Snowboard Awards Working Group, White Stag/Dan Bean Award (PDF), in 2021 U.S. Ski & Snowboard Awards, Federazione sciistica degli Stati Uniti, 2021, p. 42. URL consultato il 28 agosto 2021.
^Incluse le gare nella formula della supercombinata.
^Incluse le gare nella formula dello slalom gigante parallelo.