Il 15 luglio 2009, insieme a Chiara Moroni (PdL) ha presentato un emendamento al DEF che introduce un provvedimento di scudo fiscale. Nel novembre 2009 ha proposto di limitare la cassa integrazione per gli extracomunitari a solo sei mesi, spiegando la sua iniziativa con la volontà di introdurre in Italia una normativa simile a quella in vigore per i lavoratori frontalieri italiani in Svizzera.[11]
Fugatti è stato relatore, insieme a Giuseppe Marinello (PdL), del ddl Sviluppo del 2011 approvato alla Camera il 21/06/2011 con 317 si, 293 no e 2 astenuti dopo che il governo ha posto la questione di fiducia.[12]
Alle elezioni politiche del 2013 è nuovamente candidato alla Camera come capolista della Lega Nord, ma non viene rieletto in quanto non scatta il seggio.[13]
Corsa alla Presidenza della Provincia autonoma di Trento
Alle elezioni provinciali di Trento del 2013 viene candidato alla Presidenza della provincia dalla Lega Nord, appoggiato dai Cattolici Europei Uniti, ma non ricevendo tuttavia l'appoggio di Forza Italia (che sostiene Giacomo Bezzi) e di Fratelli d'Italia (che sostiene Cristano De Eccher): otterrà il 6,59% (16.395 voti, di cui 1089 solo al presidente), classificandosi terzo dopo Ugo Rossi e Diego Mosna.[14] Viene quindi eletto Consigliere provinciale, carica che manterrà sino al 10 aprile 2018, quando si dimetterà per via della rielezione alla Camera.[15][16][17]
Durante il suo mandato da presidente della provincia autonoma di Trento firma un’ordinanza (successivamente ritirata) che prevedeva l'abbattimento di un esemplare di orso a seguito di una violenta aggressione ai danni di due persone.[25][26] La decisione scatena varie polemiche, soprattutto da parte delle associazioni animaliste.[27]
A causa della politica intrapresa per la gestione dei grandi carnivori (orsi e lupi), che vede la detenzione di tre orsi negli anni 2020 e 2021[28], viene aspramente criticato e, successivamente, riceve delle pesanti minacce; in seguito a ciò, il 24 maggio 2021, gli viene assegnata la scorta.[29]
Presidente della Regione Trentino-Alto Adige
Nel giugno 2021, a seguito di un accordo politico fra i partiti della maggioranza (SVP e Lega), sarebbe dovuto subentrare ad Arno Kompatscher come presidente della giunta regionale del Trentino-Alto Adige, ma a seguito di frasi sessiste di due consiglieri della Lega (dapprima Alessandro Savoi, poi Denis Paoli) a colleghe consigliere, per protesta le opposizioni fecero mancare il numero legale fino alle dimissioni di Savoi dall'ufficio di presidenza (in questo frangente, con l'appoggio della SVP[30]) ed alle scuse in aula di Paoli[31]. Fugatti fu quindi eletto il successivo 7 luglio nel corso di una seduta straordinaria convocata all'uopo.[32]
Dopo aver trovato un accordo con Fratelli d’Italia, che ritira il proprio candidato, Fugatti si ricandida alle elezioni del 22 ottobre 2023 appoggiato da tutto il centro-destra e anche da PATT[33] e vince le elezioni venendo riconfermato con il 51,82% di voti contro lo sfidante della coalizione di centrosinistra Francesco Valduga.[34]
^Membri del Consiglio Federale, su leganord.org, www.leganord.org. URL consultato il 30 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2007).
^Candidati eletti, su elezioni2008.provincia.tn.it, Elezioni 2008 - Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 10 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2008).
^Candidati presidente, su elezioni-2013.provincia.tn.it, Elezioni 2013 - Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 29 ottobre 2013.
^Distribuzione dei seggi, su elezioni-2013.provincia.tn.it, Elezioni 2013 - Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 29 ottobre 2013.
^Titolari di incarichi politici, su consiglio.provincia.tn.it, Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 27 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2018).