La Serie A 1977-1978 è stata la 76ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 46ª a girone unico), disputata tra l'11 settembre 1977 e il 7 maggio 1978 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo diciottesimo titolo, il secondo consecutivo.
Le torinesi, in quegli anni ai vertici del calcio nazionale, lasciarono pressoché inalterati i propri organici limitandosi a prelevare alcuni giocatori dalle serie inferiori. La Juventus, che confermò gran parte della rosa campione in carica, acquistò due giovani prospetti quali Pierino Fanna e, dopo una difficile ed estenuante trattativa,[1][2] il centravanti del Cagliari, Pietro Paolo Virdis. Il Torino affiancò invece a Castellini il portiere del Monza, Giuliano Terraneo.
La rivelazione Lanerossi si guadagnò l'appellativo di Real Vicenza grazie al secondo posto finale, appaiata al Torino, tuttora il miglior risultato di una neopromossa nella storia della Serie A.
Renato Curi del Perugia, scomparso in campo all'età di 24 anni.
Accreditata dei maggiori pronostici alla vigilia,[6] la Juventus conobbe il 2 ottobre 1977, sul terreno della Lazio, quello che rimarrà l'unico inciampo del proprio torneo:[7] della circostanza beneficiarono le inseguitrici,[8] dapprima un Genoa issatosi fugacemente a capoclassifica per una settimana e poi un Milan impossessatosi del comando solitario il 30 dello stesso mese.[9] A funestare tale data occorse la morte del perugino Renato Curi,[10] deceduto in campo al 50' della gara coi bianconeri:[5][11] affetto da una disfunzione cardiaca mai diagnosticata in precedenza dal personale medico,[12] il ventiquattrenne centrocampista fu stroncato da un infarto del miocardio.[13]
Sul versante agonistico gli stessi umbri contesero a Torino e Napoli un piazzamento in chiave europea,[14] traguardo cui prese a concorrere anche, a sorpresa, il neopromosso L.R. Vicenza:[15] con gli accorgimenti tattici di Fabbri volti a valorizzare le capacità sottoporta dell'emergente centravanti Paolo Rossi,[16] i berici issarono questi in vetta alla graduatoria dei marcatori.[17] A fronte del lieve margine accumulato dai succitati veneti nei confronti dell'Inter, le formazioni capitoline vissero una stentata fase di andata:[18] mentre uno scenario senza assilli di classifica interessava Genoa e la neopromossa Atalanta,[19] Bologna e Fiorentina stazionarono loro malgrado — in compagnia dell'esordiente Pescara — in bassifondi dai quali Foggia e Verona parvero porsi al sicuro.[20]
Il berico Paolo Rossi, miglior marcatore del torneo con 24 gol.
Complice il pari imposto dagli orobici nel turno che andò ad archiviare il 1977,[21] il Milan subì dapprima l'aggancio e quindi il sorpasso di una Juventus laureatasi campione d'inverno davanti ai concittadini granata.[22]
Girone di ritorno
Col vantaggio dei sabaudi sulle rivali resosi gradualmente più cospicuo,[23] la piazza d'onore finì per costituire l'obiettivo della rivelazione biancorossa.[24][25] Con pugliesi e scaligeri precipitati nel lato destro di classifica,[21] la matricola abruzzese conobbe l'aritmetica condanna in aprile dopo la sconfitta riportata coi campioni d'Italia.[26]
Nelle settimane a cavallo dell'impegno in semifinale di Coppa dei Campioni, la Juventus accusò una frenata: le dirette inseguitrici tentarono un ultimo avvicinamento, ma a certificare la resa di Lanerossi e Torino contribuirono i risultati della penultima domenica,[21] in cui un pareggio sul terreno della Roma — protagonista dal canto suo di una stagione inferiore alle attese — incoronò nuovamente la Vecchia Signora.[27] Nelle giornate conclusive biancorossi e granata fecero loro la seconda piazza ex aequo: per la provinciale berica fu un risultato storico, che le varrà l'esordio internazionale in Coppa UEFA.
I bianconeri festeggiano lo scudetto al termine dell'ultima partita di campionato contro il Lanerossi.
Oltre a veneti e piemontesi, raggiunsero la zona UEFA anche Milan[21] e Napoli — quest'ultimo sconfitto nella finale di Coppa Italia da un'Inter che si assicurò in tal modo la partecipazione alla Coppa delle Coppe —;[21] proprio il pareggio tra rossoneri e azzurri, nella domenica conclusiva, determinò l'esclusione del Perugia dal palcoscenico continentale, complice la peggiore differenza reti degli umbri rispetto ai campani.[28]
Sempre all'ultima giornata il medesimo criterio consegnò alla Fiorentina una sofferta salvezza,[21] traguardo già raggiunto in extremis da felsinei e veronesi:[21] a condannare il Genoa fu un pareggio con gli stessi gigliati, mentre la sconfitta esterna con l'Inter frantumò le ultime speranze del Foggia.[21] La permanenza fu inoltre guadagnata senza eccessive preoccupazioni dalla compagine bergamasca, riaffacciatasi in A dopo quattro anni.[29]
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. A parità di punti il piazzamento veniva deciso dalla differenza reti.
In caso di parità di punti era in vigore il pari merito, eccetto per i posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA (differenza reti) nonché per l'assegnazione dello scudetto (spareggio).
Il sorteggio del calendario avvenne, unitamente a quello della Serie B, presso la sede di Roma del CONI il 19 luglio 1977.[37]
Gli impegni della nazionale italiana nelle qualificazioni al campionato del mondo 1978 determinarono le seguenti soste:[37] 9 e 16 ottobre, 13 novembre e 4 dicembre 1977.[37] La disputa della 12ª giornata, conseguente alla pausa natalizia del 25 dicembre, fu anticipata a sabato 31 dicembre 1977.[37]
Nel corso del campionato sono state segnate complessivamente 512 reti, di cui 39 autoreti, per una media di 2,13 marcature per incontro. Di seguito viene riportata la classifica dei cannonieri[21][42]:
^Risultato a seguito di giudizio sportivo. La partita si concluse col risultato di 1-2 ma a causa del lancio di un oggetto dalle tribune che colpì un giocatore del Milan, venne tramutato in 0-2.