Sylvia Leonora Brett (Londra, 25 febbraio 1885 – Londra, 11 novembre 1971) è stata una nobile inglese, Ranee di Sarawak dal 1917 al 1946.
Biografia
I primi anni
Sylvia Brett nacque al n.1 di Tilney Street, a Park Lane, Londra, figlia secondogenita di Reginald Baliol Brett, II visconte Esher. Sua madre, moglie di Reginald, fu Eleanor, figlia terzogenita dell'ambasciatore, politico, rivoluzionario e primo ministro belga Sylvain Van de Weyer e di sua moglie Elizabeth, unica figlia del grande finanziere Joshua Bates della Barings Bank. Sylvia crebbe nella casa di famiglia, Orchard Lea, a Cranbourne nella parrocchia di Winkfield, nel Berkshire. Sua nonna materna Eugénie Mayer, era ritenuta da alcuni una figlia illegittima di Napoleone Bonaparte e di Fanny Kreilssamner.[1]
Sylvia Brett ebbe un rapporto travagliato con suo padre che di massima ne ignorò l'educazione, interessato più a nuove avventure amorose con giovani ragazzi dell'alta società londinese. Sylvia e sua sorella Dorothy soffrirono di questa mancanza d'affetto.[2]
Regina consorte di Sarawak
Sylvia sposò il raja Charles Vyner Brooke di Sarawak nella St Peter's Church di Cranbourne, il 21 febbraio 1911. I due si erano conosciuti nel 1909 quando lei era entrata a far parte del coro dell'orchestra organizzata dalla madre di Charles a Londra per giovani della buona società inglese dell'epoca.[3] Sylvia visitò il Sarawak per la prima volta nel 1912,[3] dove suo marito nel 1917 divenne sovrano. Con l'incoronazione del marito, ottenne per sé il titolo di regina consorte (ranee) e dal 1º agosto 1941 anche la carica di gran maestro dell'Ordine della Stella di Sarawak.
Sylvia venne a sapere che in base alla legge islamica della sharia che vigeva a Sarawak, le sue figlie non avrebbero potuto ascendere al trono locale; cercò quindi in ogni modo di mettere in ombra l'erede apparente, Anthony.[3] Suo fratello Oliver, III visconte Esher, la definì "uno Iago al femminile" con riferimento alle trame ordite dal cattivo nel dramma di Otello.[2]
Richard Halliburton, un celebre avventuriero, la incontrò mentre stava circumnavigando il globo nel 1932 col suo pilota, Moye Stephens. Fu la prima donna di Sarawak a volare su un biplano chiamato il "Flying Carpet". Lo stesso Halliburton raccontò questo episodio in un libro dal titolo "Il tappeto volante".[4]
Sylvia Brett amava il lusso, i gioielli etnici e fece decorare la sua abitazione di Londra con trofei e oggetti provenienti da Sarawak.[5]
Brett fu anche una valente scrittrice, autore di undici volumi tra i quali "Sylvia of Sarawak" e "Queen of the Head-Hunters" (1970).[3] Fort Sylvia a Kapit venne così chiamato in suo onore.[6] Contribuì anche al John O'London's Weekly con la scrittura di alcuni racconti brevi.
Matrimonio e figli
Sylvia Leonora Brett e Charles Vyner Brooke ebbero tre figlie:
- Leonora Margaret, contessa di Inchcape, moglie di Kenneth Mackay, II conte di Inchcape; alla morte di questi si risposò con il colonnello statunitense Francis Parker Tompkins.
- Elizabeth, cantante ed attrice, moglie di Harry Roy e poi di Richard Vidmer.[7]
- Nancy Valerie, attrice (in particolare nel film La carica dei seicento,[8] sposò in prime nozze Robert Gregory, un wrestler americano, poi José Pepi Cabarro, un uomo d'affari spagnolo; in terze nozze sposò Andrew Aitken Macnair e in quarte nozze sposò Memery Whyatt. Morì in Florida.
Onorificenze
Ascendenza
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Genitori
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Nonni
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Bisnonni
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Trisnonni
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Joseph George Brett
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Joseph George Brett
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Isabella Maria Christiana Forbes
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William Brett, I visconte Esher
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Dorothy Best
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George Best
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Caroline Scott
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Reginald Brett, II visconte Esher
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Louis Mayer
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Eugénie Mayer
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Finette Fanny Kreilssamner
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Cerf Kreilssamner
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Züher Hirtz
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Sylvia Leonora Brett
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Josse-Alexandre Van de Weyer
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Jean-Sylvain Van de Weyer
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Sylvain Van de Weyer
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Françoise Martine Goubau
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Josse Goubeau
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Eleanor Van de Weyer
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Joshua Bates
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Joshua Bates
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Tirzah Pratt
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Elizabeth Bates
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Lucretia Sturgis
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Samuel Sturgis
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Lucretia Jennings
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Note
- ^ Hignett, Sean: Brett, From Bloomsbury to New Mexico, A Biography; Hodder & Stoughton, London, 1984 p.10 'Dorothy Brett... became convinced that this camp follower [their grandmother, Eugenie] was a mistress of Napoleon and that the Emperor himself may have been her great-grandfather... almost certainly a family fancy'
- ^ a b (EN) The wild, debauched world of Sylvia Brett, "Queen of the Headhunters" | The Star, in thestar.com. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ a b c d "The girl who would be queen", The Daily Telegraph, 2/6/2007 (XML). URL consultato il 16 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2007).
- ^ Richard Halliburton, The Flying Carpet, Indianapolis, Indiana, The Bobbs-Merrill Company, 1932, pp. 297–312.
- ^ (EN) Alida Becker, Best Exotic Kingdom, in The New York Times, agosto 2014. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ Tun Jugah Foundation – Fort Sylvia (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- ^ Princess Pearl (aka Elizabeth Vyner Brooke). – Internet Movie Database
- ^ Princess Baba, at IMDB.
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