Tolomeo XIII nacque tra il 62 e il 61 a.C.[N 1] e negli anni immediatamente successivi nacque il suo omonimo fratellastro minore, Tolomeo XIV. Nel 58 a.C. il padre Tolomeo XII Aulete fu cacciato dall'Egitto e il trono fu preso dalla sorellastra maggiore di Tolomeo XIII, Berenice IV, che lo mantenne fino al 55 a.C., quando fu sconfitta e fatta uccidere dal padre, aiutato dal corpo militare romano dei Gabiniani.[1] Tolomeo XII fu quindi restaurato sul trono e nel 52 a.C. tutti i suoi figli rimasti ricevettero l'appellativo di "nuovi dei" e "fratelli amanti" (Θεοι Νεοι Φιλαδελφοι, Theoi Neoi Philadelphoi) e la maggiore, Cleopatra, fu associata al trono; l'Aulete regnò fino alla propria morte, avvenuta nella primavera del 51 a.C.[2]
Tolomeo XIII diventò quindi all'età di dieci anni co-regnante al fianco della sorella maggiore Cleopatra, che però lo escluse per un primo periodo da qualunque attività governativa; non fu celebrato nemmeno il tradizionale matrimonio dinastico tra i due, che molto probabilmente non ebbe luogo nemmeno in seguito.[3] A metà del 50 a.C. una carestia colpì l'Egitto e diede modo ai nemici di Cleopatra di minare il suo potere ad Alessandria; la regina fu costretta a lasciare la capitale e si rifugiò dapprima in Tebaide e poi in Siria insieme alla sorella Arsinoe IV, dove iniziò a radunare un esercito.[4] Fu in questo contesto che arrivò in Egitto il generale romano Gneo Pompeo Magno, impegnato in una guerra civile contro Gaio Giulio Cesare, in fuga dopo la sconfitta subita nella battaglia di Farsalo (9 agosto 48 a.C.); i consiglieri di Tolomeo, specialmente Potino, decisero di far uccidere Pompeo, nella speranza di guadagnare l'appoggio del rivale Cesare.[5]
Quando Cesare arrivò in Egitto non fu in realtà compiaciuto dell'uccisione perpetrata ai danni di un cittadino romano, ma comunque decise di rimanere ad Alessandria per sistemare la contesa tra i fratelli in qualità di console, forte del testamento di Tolomeo XII che affidava al popolo romano la custodia sui propri figli.[6] Cleopatra tornò quindi ad Alessandria e nel mese di novembre del 48 a.C. fu proclamata nuovamente co-regnante insieme a Tolomeo, che forse sposò in quell'occasione; ad Arsinoe e a Tolomeo minore fu invece consegnato il regno di Cipro.[7]
Cleopatra riuscì a guadagnarsi il favore di Cesare e divenne sua amante e Tolomeo, ancora determinato a deporre la sorella, si alleò con Arsinoe e scatenò una guerra civile; i due organizzarono infatti insieme un esercito, che nel mese di dicembre si scontrò nella città di Alessandria con quello di Cesare e Cleopatra: la battaglia che ne conseguì causò molti danni agli edifici della città, compresa la Biblioteca di Alessandria.[8] L'arrivo di rinforzi da Pergamo offrì la vittoria a Cesare e Cleopatra: Arsinoe e Tolomeo furono costretti a lasciare la città e, poco dopo, il 27 marzo del 47 a.C. (13 gennaio nel calendario giuliano), Tolomeo fu sconfitto nella battaglia del Nilo, durante la quale morì annegato nel tentativo di attraversare il fiume. Cleopatra, rimasta così unica sovrana dell'Egitto, nominò co-reggente il fratello più giovane, Tolomeo XIV.[9]
Tolomeo XIII nell'eredità storica culturale
Nella Divina Commedia di Dante Alighieri, precisamente al canto XXXIII dell'Inferno, appare una zona del Cocito chiamata "Tolomea", in cui sono puniti i traditori degli ospiti: il nome di questa zona può derivare proprio da Tolomeo XIII, che fece assassinare un suo ospite, Pompeo (l'altra ipotesi è che venga da Tolomeo di Gerico).[10]
Tolomeo appare anche in diverse opere artistiche e di intrattenimento (opera, teatro, cinema, televisione) riguardanti la celeberrima sorellastra Cleopatra, tra le quali ricordiamo:
Roma (2005-2007), serie televisiva in cui Tolomeo XIII compare in un episodio della prima stagione (Cesarione) ed è interpretato da Scott Chisholm;[12]