The Best of the Pink Floyd è la prima raccolta del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicata nel luglio 1970 dalla EMI-Columbia Records.[1]
Venne ripubblicata nel 1973 e nel 1974 in diversi paesi europei con il titolo Masters of Rock Vol. 1 e poi solo come Masters of Rock con due diverse copertine.[2][3]
Brani
L'album contiene alcuni singoli usciti tra il 1967 e il 1968 e alcuni brani tratti dall'album The Piper at the Gates of Dawn.[4]
Copertina
La copertina dell'edizione originale presenta una foto del gruppo senza Syd Barrett,[5] nonostante sette dei dieci brani siano stati interamente composti da quest'ultimo. L'edizione successiva intitolata Master of Rock ebbe due diversi modelli di copertina: uno, opera di Herman Baas, basato su una foto del gruppo già impiegata per l'interno della copertina dell'album Meddle, con il volto di Barrett sovrapposto alla foto originale di David Gilmour, e un'edizione successiva dove compariva solo il titolo.[6]
La raccolta fu distribuita nei Paesi Bassi a partire dal luglio del 1970,[1] venendo commercializzato anche in Israele,[7] Francia[8] e Danimarca.[9]
Successivamente la raccolta è stata ripubblicata in diversi paesi europei con il titolo Masters of Rock per sfruttare il successo di The Dark Side of the Moon.[2][10]
Tracce
Testi e musiche di Syd Barrett, eccetto dove indicato.
- Lato A
- Chapter 24
- Matilda Mother
- Arnold Layne
- Candy and a Currant Bun
- The Scarecrow
- Lato B
- Apples and Oranges
- It Would Be So Nice (Richard Wright)
- Paint Box (Richard Wright)
- Julia Dream (Roger Waters)
- See Emily Play
Note
- ^ a b OLANDA, su digilander.libero.it. URL consultato il 6 maggio 2020.
- ^ a b (EN) Compilations, su Pink Floyd. URL consultato il 13 dicembre 2012.
- ^ (EN) pink floyd masters of rock, su popsike.com. URL consultato il 19 settembre 2022.
- ^ Psych-pop Uk anni 60 - Dall'Ufo club alla Swinging London, su Ondarock. URL consultato il 4 gennaio 2023.
- ^ (EN) Jacob Crawfurd, The Best of Pink Floyd, su The Pink Floyd HyperBase. URL consultato il 19 settembre 2022.
- ^ (EN) Jacob Crawfurd, Masters of Rock - Pink Floyd, su The Pink Floyd HyperBase. URL consultato il 19 settembre 2022.
- ^ ISRAELE, su digilander.libero.it. URL consultato il 6 maggio 2020.
- ^ FRANCIA, su digilander.libero.it. URL consultato il 6 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
- ^ DANIMARCA, su digilander.libero.it. URL consultato il 6 maggio 2020.
- ^ (EN) William Ruhlmann, Pink Floyd, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 13 dicembre 2012.
Collegamenti esterni