13 (125), 12 (500 e 250), 11 (350), 7 (50 e sidecar B2A), 6 (sidecar B2B)
La 50 inizia il 6 maggio, i sidecar B2A iniziano il 29 aprile e terminano il 19 agosto, i sidecar B2B iniziano il 29 aprile e terminano il 9 settembre.
Se, per quanto riguarda le classi singole "storiche", non ci furono né modifiche regolamentari, né modifiche sui punteggi, le novità riguardarono i sidecar e la Formula 750.
La categoria delle motocarrozzette venne "sdoppiata" in seguito alle contestazioni seguenti l'arrivo dell'anticonvenzionale BEO Imagine 77A nella stagione precedente: furono infatti create due categorie, una per i tre ruote "tradizionali", siglata B2A, e una per i sidecar "moderni" (con due ruote motrici o direttrici), la B2B. Il calendario di gare venne un po' complicato da questa decisione, con alcune prove abbinate ai gran premi storici e altre che si svolsero in abbinata a quelle della Formula 750.
Per quanto riguarda la Formula 750, le cui prove continuarono ad essere separate dal resto del calendario, le novità introdotte riguardarono il sistema di punteggio: non venivano più assegnati i punti ad ogni prova, bensì ad ogni singola manche di cui la prova era composta, con il risultato che a fronte di 10 prove vennero assegnati 20 punteggi.
Al termine della stagione vi fu il secondo titolo in 500 per Kenny Roberts e la Yamaha, accoppiata che riuscì a sconfiggere la concorrenza dei piloti Suzuki (l'italiano Virginio Ferrari, Barry Sheene e l'olandese Wil Hartog); Suzuki dovette accontentarsi del titolo iridato relativo ai costruttori.
Per quanto riguarda le tre ruote, nella B2A Rolf Biland si riconfermò iridato, mentre in B2B il titolo fu conquistato (a suon di piazzamenti) dall'equipaggio svizzero Holzer-Meierhans, davanti a Biland.
L'annata viene anche ricordata per alcune polemiche: i piloti ufficiali boicottarono il GP del Belgio per le scarse condizioni di sicurezza del circuito di Spa-Francorchamps, da poco ricostruito, mostrando anche la loro crescente insofferenza per le modalità di gestione del Mondiale da parte della FIM. Questa ondata di protesta crebbe fino al punto che alcuni di essi (tra cui Roberts e Sheene) promossero la creazione di un campionato alternativo, chiamato World Series. Il progetto restò tale, ma dimostrò la forza dei piloti e forzò la Federazione Internazionale a migliorare i premi e l'organizzazione.[1]
Nuove modifiche nell'organizzazione di case e team: la Yamaha non presentò più un suo team interno ma affidò le sue moto ufficiali ai team gestiti dall'importatore statunitense, da quello francese e da quello venezuelano che schierarono, rispettivamente, Kenny Roberts, Christian Sarron e Johnny Cecotto. Dall'altra parte la Suzuki che stava affidando da anni le sue moto al team gestito dall'importatore britannico, da quest'anno decise di fornire delle moto strettamente ufficiali anche ad un team olandese e ad uno italiano che schierarono Wil Hartog e Virginio Ferrari. L'unica casa motociclistica che all'inizio della stagione risultava iscritta con un proprio team diretto era la Morbidelli che schierava Graziano Rossi.
Il vincitore del titolo iridato fu Kenny Roberts su Yamaha che si aggiudicò 5 gran premi sulle 12 prove disputate (la 500 non corse in Cecoslovacchia) e precedette in classifica 9 piloti tutti equipaggiati con moto Suzuki.
Per quanto non dall'inizio, la stagione vide anche il ritorno della Honda nel Motomondiale (era assente dalla stagione '67), con l'esotica NR500 a pistoni ovali. La mezzo litro della Casa dell'Ala d'Oro venne schierata al GP di Gran Bretagna ed a quello di Francia. I piloti sono l'inglese Mick Grant (pupillo del direttore sportivo della Honda Uk, Gerald Davison) ed il giapponese ex campione del Mondo della 350 Takazumi Katayama, che portò in dote alla squadra anche il suo sponsor personale Sarome.
La sofisticata moto giapponese non brillò: a Silverstone i due piloti Honda partirono grazie alla sportività dei piloti (inglesi) qualificatisi in ultima fila (tutti e 5 rinunciarono allo start pur di fare debuttare la nuova Honda), ma non fecero molta strada (Katayama ritirato dopo quattro giri, Grant caduto alla prima curva). A Le Mans, invece, nessuna delle NR si qualificò (i due piloti Honda provarono a intrufolarsi in griglia, ma vennero cacciati in malo modo).
Il GP del Belgio fu caratterizzato dal boicottaggio della maggior parte dei piloti a causa delle scarse misure di sicurezza, partirono solamente 10 piloti che vennero tutti classificati; la classifica riporta perciò nelle prime posizioni anche nomi di piloti che non erano solitamente presenti.
Durante l'anno si registrò anche la morte, nella North West 200 gara non di campionato, del pilota nordirlandese Tom Herron che figurò peraltro al decimo posto della classifica stagionale.
Nel Tourist Trophy, gara non più nel calendario iridato, Mike Hailwood vinse il Senior TT riservato alle 500, facendo registrare la sua 14ª vittoria tra tutte le classi.
Per il secondo anno consecutivo a Kork Ballington riuscì l'impresa di aggiudicarsi il titolo iridato in due categorie: dopo aver ottenuto quella della 350 ottenne anche quello della quarto di litro, sempre su Kawasaki e sempre precedendo come nel 1978 il compagno di squadra Gregg Hansford.
Il campionato si sviluppò su 12 prove (non fu presente in Austria) ma, come per le altre classi in gara, i piloti più importanti della classe 250 decisero di boicottare il Gran Premio motociclistico del Belgio.
Ángel Nieto in sella alla Minarelli e vincitore dei primi 7 GP (la 125 fu presente in tutte le occasioni), si impose piuttosto facilmente, ottenendo in questo modo l'ennesimo titolo iridato della carriera. Dietro di lui, si fecero notare le Motobécane di Thierry Espié e Guy Bertin, vincitore quest'ultimo degli ultimi due GP.
Pier Paolo Bianchi, ancora segnato dall'incidente della stagione precedente in cui era giunto terzo, finì quest'anno decimo mentre il detentore del titolo Eugenio Lazzarini si piazzò ancor più lontano, al quindicesimo posto.
In 50 il titolo andò a Eugenio Lazzarini su Kreidler che si rifece degli scarsi risultati ottenuti nella categoria superiore e migliorò il secondo posto già ottenuto nella stagione '78.
Come in occasioni precedenti la classe di minor cilindrata fu, tra le categorie corse in singolo, quella presente nel minor numero di occasioni, solo 7 su 13 gran premi.
Il detentore del titolo, Ricardo Tormo su Bultaco, finì quest'anno solo al diciassettesimo posto.
La classe sidecar era stata rivoluzionata l'anno precedente da Rolf Biland e dal suo innovativo BEO Imagine 77A, il cui impiego in gara fu oggetto di contestazione da parte degli altri concorrenti per tutta la stagione 1978, tanto da chiedere lumi alla federazione sull'ammissibilità del mezzo, la cui regolarità venne confermata al GP d'Olanda tenutosi a giugno, ma permise allo svizzero di laurearsi campione[2].
Sull'onda delle contestazioni, la FIM creò due diverse classi sidecar per la stagione '79: una classe per i sidecar tradizionali (la B2A) e una per quelli innovativi a due ruote motrici o direzionali (la B2B)[3], una scelta che provocò un impoverimento delle rispettive griglie di partenza, con molti dei partecipanti che scelsero di schierarsi solo in una delle due classi[4]. Rolf Biland si presentò in entrambe le classi, vincendo il titolo in B2A e arrivando secondo in B2B, in entrambi i casi con Kurt Waltisperg come suo passeggero, dopo che il precedente "co-equiper" Kenny Williams aveva lasciato la squadra scontento del suo ruolo di passeggero "inattivo" sul BEO[4]. I campioni svizzeri, che nella B2B avevano lasciato il loro BEO per diventare clienti della LCR, si confrontarono in questa classe con i regolarissimi connazionali Bruno Holzer/Karl Meierhans dotati dello stesso mezzo e persero il titolo nonostante le quattro vittorie conseguite.
Il campionato è caratterizzato soprattutto dalla lotta tra i due equipaggi svizzeri Bruno Holzer-Karl Meierhans e Rolf Biland-Kurt Waltisperg. All'ultimo GP ad Assen arrivano appaiati in classifica, ma durante le prove Biland è protagonista di un incidente a 200 km/h in cui riporta la frattura del braccio sinistro (Waltisperg esce invece illeso); Holzer ha così bisogno di un solo punto per diventare campione e in gara non corre rischi concludendo al 2º posto per la sesta volta su 6[9].
Bernard Chabert/Patrice Daire-Pierre Dessirier[10]
CB-Yamaha
7
5
6
4
-
9
25
Posizione
Equipaggio
Sidecar
Punti
Legenda
1º posto
2º posto
3º posto
A punti
Senza punti
Grassetto=Pole position Corsivo=Giro più veloce
Gara non valida
Non qual./Non part.
Ritirato/Non class.
Squalificato
"-" Dato non disp.
Formula 750
La stagione della Formula 750
Da notare la presenza nel calendario di un "GP di Svizzera", disputato anche dai sidecar B2B; si svolge in realtà sul circuito francese di Le Castellet, del resto nel paese elvetico le gare su circuito sono vietate in seguito all'incidente alla 24 Ore di Le Mans del 1955.
^ab(EN) John Brown, Classic Racer People: ROLF BILAND - Three wheel revolutionary, in Classic Racer, September/October 2012, n. 157, Mortons Motorcycle Media, agosto 2012, pp. .38-42.
^Law fu passeggero in Germania Ovest; Neil nei Paesi Bassi; Johansson in Svezia e Gran Bretagna.
^La gara si svolse in concomitanza con il GP di Svizzera della Formula 750.
^La gara si svolse in concomitanza con una gara del Campionato tedesco, il 26 agosto.
^La gara si svolse in concomitanza con il GP d'Olanda della Formula 750.