L'edizione 2015 del motomondiale è stata la 67ª dalla sua istituzione nel 1949. Le classi ammesse al campionato sono la MotoGP, la Moto2 e la Moto3.
Al termine della stagione si sono laureati campioni il pilota britannico Danny Kent in Moto3 e il pilota francese Johann Zarco in Moto2 e, per entrambi, si è trattato del primo titolo in carriera. Nella MotoGP si è imposto lo spagnolo Jorge Lorenzo, al quinto titolo iridato, terzo in classe regina.
Per quanto riguarda la MotoGP è restato, per l'ultimo anno, il regime di monogomma della Bridgestone che al termine della stagione passerà il testimone alla Michelin. Nelle altre due classi il fornitore delle coperture è restato Dunlop.
Le due squadre ufficiali giapponesi Yamaha e Honda hanno mantenuto invariate le coppie di piloti rispetto all'anno precedente; in Ducati il riconfermato Andrea Dovizioso viene affiancato da Andrea Iannone che l'anno precedente gareggiava per il team satellite Pramac. Si riaffacciano al mondiale in forma ufficiale le squadre Suzuki, ritiratasi dalla categoria al termine del motomondiale 2011 e che schiera al via la coppia di piloti spagnoli Aleix Espargaró e Maverick Viñales (esordiente nella classe e che proviene dalla Moto2) e Aprilia che si appoggia per il ritorno al team Gresini e che presenta inizialmente una squadra composta dallo spagnolo Álvaro Bautista e dall'italiano Marco Melandri; quest'ultimo abbandonerà però la squadra dopo poche gare e verrà sostituito a partire dal GP di Indianapolis dal pilota tedesco Stefan Bradl che aveva iniziato la stagione con il Team Forward[1].
Valentino Rossi, vincitore della prima prova in calendario, è rimasto poi in testa alla classifica sino ad un Gran Premio dal termine, quando il suo compagno di squadra nel team ufficiale Yamaha, Jorge Lorenzo, è riuscito a sopravanzarlo. Al terzo e quarto posto nella classifica finale sono giunti i due piloti ufficiali di Honda, Marc Márquez (iridato dell'anno precedente) e Daniel Pedrosa.
L'episodio che ha dato una svolta al campionato è avvenuto al GP della Malesia quando Rossi ha ricevuto una penalizzazione dopo una collisione con Marquez; obbligato a partire dall'ultima fila nel GP conclusivo della stagione[3], la rimonta fino alla quarta posizione della gara non è stata sufficiente per difendere il vantaggio che aveva su Lorenzo.
Il titolo costruttori è stato assegnato matematicamente con diverse gare di anticipo a Yamaha che ha preceduto Honda e Ducati. Per Yamaha si è trattato del ritorno al successo in questa classifica dopo quattro anni.
Durante l'anno le due coppie di piloti ufficiali Yamaha e Honda si sono aggiudicati tutti i Gran Premi in calendario: Lorenzo si è imposto in 7 occasioni, Marquez in 5, Rossi in 4 e Pedrosa nelle due restanti.
Nella classe intermedia il campione mondiale dell'anno precedente, lo spagnolo Esteve Rabat, tentava di difendere il suo titolo ma in classifica generale è stato superato da Johann Zarco e dal suo connazionale spagnolo Álex Rins con quest'ultimo alla prima stagione in Moto2.
Per quanto riguarda i costruttori, dominio incontrastato da parte della Kalex i cui piloti si sono imposti in 17 delle 18 prove in calendario, lasciando un solo successo alla Speed Up che si è imposta con Sam Lowes nel GP delle Americhe.
I piloti che hanno raccolto il maggior numero di successi sono il vincitore del titolo Zarco che si è imposto in 8 occasioni, seguito da Rabat con 3 successi e da Rins e Jonas Folger con due successi. Si sono imposti una volta Lowes, Thomas Lüthi e Xavier Siméon.
Con un inizio di stagione coronato da tre successi nelle prime quattro gare, il pilota britannico Danny Kent ha messo un'ipoteca sulla conquista del titolo iridato, consolidata da altri tre successi successivi; ciò ha reso impossibile la rimonta nella parte conclusiva del campionato da parte del pilota portoghese Miguel Oliveira (anch'egli autore di 6 vittorie di cui 3 nelle ultime tre gare) giunto alle sue spalle precedendo l'italiano Enea Bastianini giunto al terzo posto, ottenendo il suo primo successo in una gara del motomondiale in occasione del Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini.
La lotta per il titolo costruttori, ristretto a Honda e KTM ha visto prevalere la prima i cui piloti hanno ottenuto 11 successi contro i 7 della rivale.